Unodinoi: Salvatore Squillaci

 

Mercoledì 29 giugno si è svolta presso l'Aula Magna del Dipartimento Culture e società dell'Università degli Studi di Palermo la cerimonia di saluto per il pensionamento del collega dott. Salvatore Squillaci, responsabile dell'U.O. Didattica del Dipartimento, nostro iscritto Comenio D&M.

Erano presenti più di centocinquanta colleghi del suo intero percorso di servizio amministrativo e umano, amici di ogni area, ordine e grado dell'Ateneo, tutti unanimi nella festosa partecipazione malgrado fosse uno dei giorni più torridi dell'estate palermitana. 

40 anni di servizio legano il dott. Salvatore Squillaci, per tutti Salvo, all'Università degli Studi di Palermo: ognuno dei presenti alla cerimonia ricordava con affetto più di un evento, un aneddoto, uno dei tanti giorni lavorativi che Salvo sapeva rendere speciale, oltre che per le sue elevate capacità e competenze, anche attraverso il suo "straordinario e normalissimo" modo di essere e di lavorare e i semplici gesti quotidiani che lo hanno sempre reso caro a tutti, amministrativi e docenti. 

Laureato in Pedagogia, assunto a tempo indeterminato il 1/7/1982 presso la Facoltà di Magistero, Salvo ha lavorato nel settore della didattica "pura" per più di quarant'anni. Un curriculum di grande portata: Segretario di diversi Istituti (Filosofia e Scienze dell'Uomo, Scienze Geografiche, Pedagogia), responsabile della segreteria didattica di numerosi corsi di studio di ogni epoca e ordinamento (nei settori delle Scienze della Comunicazione, del Servizio sociale, della Storia e della Cooperazione internazionale) dell'ex Facoltà di Magistero, poi Facoltà di Scienze della Formazione e da ultimo responsabile dell'Unità Operativa della Didattica del Dipartimento Culture e Società, con 6 corsi di laurea e 9 corsi di laurea magistrale (che io seguo nella qualità di Manager didattico). 

Quaranta generazioni di studenti, più di milleduecento ogni anno, sono passate dal suo ufficio trovando consigli, parole di conforto, abbracci fraterni e le leggendarie caramelle alla carruba! Salvo Squillaci ha il dono del sorriso, la capacità di accoglienza, la generosità di tempo e di ascolto, una grande forza d'animo dinanzi ai problemi più difficili e la capacità di risolverli.

A lui nessuno sa dire di no perché tutti da lui si sentono ascoltati e accolti. Pochissime lamentele: rimboccandosi le maniche, affronta le sfide a testa alta, forte della sua grande Fede, incoraggiando tutti (colleghi, docenti, studenti e loro familiari) e guadagnandosi spesso l'appellativo di "Angelo custode degli studenti" o "Santo Squillaci!".  Impegnato nell'evangelizzazione e nella guida spirituale degli studenti, Salvo ha contributo all'organizzazione di innumerevoli Celebrazioni eucaristiche, Vie Crucis per le strade del campus, attività di raccolta fondi in beneficienza. 

Per la sua festa di commiato ha voluto che il Cappellano degli Universitari di Palermo, Padre Riccardo Garzari L.C, celebrasse la Santa Messa nell'Aula Magna del suo Dipartimento.  Ha così ringraziato Dio per il Dono di 40 anni di impegno appassionato, "anni bellissimi, a volte difficili impegnativi ed entusiasmanti, pieni di incontri e di esperienze sempre vissute all'insegna dello scambio e arricchimento reciproco". 

Nelle parole dello stesso Salvo: "Voglio iniziare la mia riflessione prendendo spunto proprio dalla Liturgia odierna dei santi Apostoli Pietro e Paolo e precisamente dalla lettera di San Paolo a Timoteo che abbiamo ascoltato. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza". 

Ho calcolato che ho lavorato con ben 41 persone diverse (Presidi, direttori, presidenti, coordinatori, etc). Ringrazio il Signore per il lavoro che ho amato e che amerò fino a quando avrò vita.  Ho sempre cercato di svolgerlo con passione ed impegno e tante sono state le gratificazioni soprattutto parlando e seguendo i giovani nei loro percorsi universitari e non solo. Ho cercato di dare sempre IL MEGLIO DI ME, come recita la preghiera di Santa Madre Teresa di Calcutta che tengo nella mia stanza alle mie spalle, dove gli studenti, da sempre, sono stati il mio "pane quotidiano" e sempre messi al 1° posto in assoluto.

Questo, da sempre, è stato il mio motto, tratto ancora una volta da una frase di Madre Teresa: NON PERMETTERE MAI CHE QUALCUNO VENGA A TE E VADA VIA SENZA ESSERE MIGLIORE E PIU' CONTENTO. 

Quanti ricordi affiorano alla mente. Quante lacrime, nel vero senso della parola, ho dovuto asciugare sui volti di ragazze e ragazzi, spesso per la durezza di certi cuori. Storico un ricevimento alle ore 0.10 della notte durante il lockdown con una studentessa di Mussomeli via Teams.  Quelli che contano veramente nella vita sono i fatti concreti, l'operare fattivamente, lealmente, onestamente. Le belle parole non servono a niente se non sono seguite dalle buone opere, dal buon esempio, dalla testimonianza.  Noi siamo pagati per dare un servizio e per darlo possibilmente nel migliore dei modi. Ma dobbiamo riscoprire la dimensione vera del servizio visto non come umiliazione, bensì come forma pregiata di amore: anzi la forma di amore più grande. Gesù ci ricorda nel Vangelo di Matteo che "Il più grande tra voi sia servo degli altri".

Se ascoltiamo il Vangelo e non lo viviamo nella vita di tutti i giorni e nel nostro lavoro, siamo come quei tali di cui parla S. Giacomo, che si guardano un attimo allo specchio e poi vanno via, immemori di ciò che hanno visto. Noi abbiamo una grande responsabilità, soprattutto verso i giovani.  La responsabilità è una virtù, posso dire, globale: coinvolge il singolo in prima persona e nella sua relazione con il mondo intero, nel caso nostro con il mondo universitario. È la virtù di chi sa essere presente con intelligenza e profondità in ciò che accade intorno a noi. 

L'augurio più bello, mi è stato fatto dal prof. Michele Cometa qualche giorno fa come Direttore del Dipartimento, quando mi ha detto che in tutti questi anni non c'è stata una persona (studente o docente che sia) che sia mai venuta a lamentarsi con lui per il mio operato o perché non abbia assolto a qualche mio compito. A tutti, presenti e assenti, auguro ogni bene. Io sarò sempre con voi al vostro fianco per qualsiasi cosa.

Venerdì 1° luglio 2022 il treno si fermerà al capolinea e mi dirà: "Caro Salvo, 1 luglio 1982 - 1 luglio 2022. Sono esattamente 40 anni di servizio. Il tuo viaggio è terminato. Sei arrivato. Puoi scendere!!" GRAZIE SIGNORE PER QUESTO VIAGGIO MERAVIGLIOSO CHE MI HAI VOLUTO REGALARE. E prima di chiudere voglio dedicare, a tutti i presenti, questa preghiera scritta da Michel Quoist e tratta dal libro "Preghiere" che si intitola "IL MATTONE” 

"Il muratore posava il mattone sul letto di cemento. Con gesto preciso della sua cazzuola vi gettava una copertura, e senza chiedergli il parere posava su un nuovo mattone. A vista d'occhio le fondamenta salivano. La casa poteva elevarsi alta e solida per ospitare uomini. Ho pensato, Signore, a quel povero mattone interrato nella notte alla base del grande edificio. Nessuno lo vede ma lui fa il suo lavoro e gli altri hanno bisogno di lui. Signore, non conta che io sia in cima alla casa o nelle fondamenta purché io sia fedele, al mio posto, nella Tua Costruzione".

Carissimi amici e colleghi, questo è il mio augurio: che ognuno di noi possa essere "IL MATTONE" con cui il Signore costruisce, oggi, un nuovo "EDIFICIO" fatto di bene, di gioia, di giustizia, di amore, di solidarietà, di accoglienza, di amicizia, di pace, di carità. 

GRAZIE A TUTTI, DAVVERO."

Nel giorno del proprio commiato, ancora una volta Salvo per sé ha chiesto "poco": il sogno di costruire un pozzo nel Centro di Amboatavo, diocesi di Antsirabein, in Madagascar, nel quale opera l'amico Padre Giustino e ci sono più di 530 bambini che frequentano la scuola e un dispensario tenuto dalle suore francescane.

Il pozzo si chiamerà: "Pozzo Squillaci and University of Palermo".

* * * 

Quello che resta più di esempio nel caso di Salvatore Squillaci è che la nostra fede (religiosa o etica) può benissimo coniugarsi con il nostro impegno quotidiano sul lavoro e nell'esercizio delle nostre funzioni e competenze: in ogni istante della vita valori e lavoro possono coesistere se vinciamo la paura di manifestarci come Esseri autentici e di viverli nella nostra Autencità.

Unidinoi - La Rubrica    

 

 

Benvenuti in Comenio - Didattica & Management, il portale della Comunità professionale dei Manager didattici delle Università italiane.